EPIDEMIE
L’inquinamento delle acque legato a virus e batteri è una delle principali cause di morte a livello mondiale. Le cifre sono allarmanti e devono far riflettere i paesi più “ricchi” dove la contaminazione microbica si presenta come fatto sporadico. Nei paesi in via di sviluppo circa l’80% di tutte le malattie è dovuto alle acque “sporche” e servizi igienici carenti. 6.000 bambini al giorno muoiono nel mondo per malattie veicolate dall’acqua; le vittime arrivano a 5 milioni all’anno se si considerano anche gli adulti. (stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – 1992) In moltissimi paesi alcune malattie sono endemiche, ciò significa che sono entrate, purtroppo, nella “normalità”. Si hanno patologie che colpiscono: l’apparato gastrointestinale come il colera e il tifo addominale, il fegato come l’epatite di tipo A, la pelle e gli occhi (come vari tipi di ulcere e la lebbra). Molti organismi parassiti possono entrare nell’organismo umano sfruttando come veicolo alcuni insetti, ad esempio la malaria, diffusa dalla zanzara del genere Anopheles. Si calcola che circa 1/6 dell’umanità (1 miliardo circa di persone) non abbia accesso ad acqua potabile. Uno scarico di una toilette pareggia il quantitativo disponibile per una persona in un paese in via di sviluppo per un giorno e per tutti i suoi fabbisogni. Al giorno la quota minima del fabbisogno personale si aggira intorno ai 60 litri. Da decenni numerose conferenze internazionali si occupano della distribuzione più equa dell’acqua, ma con scarsissimi risultati. Anzi, al mondo continuano a scoppiare guerre fra “poveri” per gli approvvigionamenti e gli obiettivi principali delle azioni militari sono sempre acquedotti e dighe che vengono distrutti puntualmente per scatenare epidemie e carestie.
|
|
|