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Bubbio è di origine romana, infatti, l'antico nome con cui era designato è riferibile al nome maschile di persona Bubius, probabilmente di un console romano. Il significato del termine deriverebbe da Bubiulus, cioè colui che beve. I bubbiesi chiamano appunto nel loro dialetto il loco natio: "Bube". Bibulus era il dio propiziatorio delle bevande. Questo forse in merito al fatto che la terra di Bubbio è particolarmente vitifera.

Carta delle Langhe astigiane.

 

 

A sinistra: Bubbio borgo XII sec

 

Nel 1492 la feudalità cadeva e con essa cessavano gli ordinamenti del Medioevo e subentravano i tempi nei quali la Lombardia, il Piemonte, comprese le Langhe, videro il dominio di forze straniere spadroneggianti Francesi, Spagnoli e Tedeschi. Nel 1625 Carlo Emanuele I tentò la riconquista del Monferrato, ma fallì. Nel 1627, appoggiato dall'Austria, rinnovò l'attacco, ma morì nel 1360 ancora in piena guerra. Con i trattati di Cherasco del 1631 e di Mirafiori 1632 il Monferrato e Mantova rimasero ai Never Francesi, eredi dei Gonzaga. (vedi in proposito sul sito: Bistagno e l'assedio)

Nel 1639 Bubbio cadde sotto il dominio degli Spagnoli che demolirono il castello. Ma due anni dopo dovettero restituirlo ai Marchesi del Monferrato. Nel 1700 scoppia la guerra per la successione di Spagna. Amedeo II di Savoia ottenne il Monferrato e nel 1708 andò al possesso di Bubbio. Nel basso bubbiese si stanziarono le truppe gallo ispaniche nel 1745 e nel 1746, lasciando la valle alla mercé degli eserciti in lotta.

 

 

Carlo Emanuele I di Savoia

 

 

Sopra: il castello in una

vecchia cartolina

 

 

 

Negli anni 1793 e seguenti vi passarono e si soffermarono le truppe austriache. Il 3aprile 1796 vi giunse l'esercito Napoleonico. Bubbio e la sua zona non furono assenti al movimento liberale e ai moti rivoluzionari per l'indipendenza italiana. La reggenza fu assunta da Carlo Alberto di Savoia che concesse la costituzione reclamata dagli insorti, e permise che i consigli comunali venissero eletti dal popolo. Nel 1848 si organizzava la milizia comunale. A Bubbio una compagnia di 124militi attivi, 78 di riserva così nei paesi limitrofi. Nel frattempo il 23marzo 1849 Carlo Alberto abdicò in favore di Vittorio Emanuele II. Il pensiero va alla memoria dei caduti della I e II Guerra Mondiale, infatti la Valle Bormida ha dato alla patria tanti giovani. Con decreto Reale in data 6settembre 1921 il Comune di Bubbio è stato autorizzato a fare uso di un suo particolare stemma civico. Bubbio, dipendente da Acqui, e alla provincia di Alessandria, passava nel 1935 a far parte della nuova provincia di Asti con tutto il mandamento a cui faceva capo. Lo sviluppo degli eventi dopo l'armistizio dell'8settembre 1943 si ripercossero sulla vita ambientale che fu alla mercè di uomini senza scrupoli. Solo gradualmente si delineò la schiarita e la vita locale riprese il suo ritmo normale.