ItisACQUI |
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Il
patrimonio artistico
. N.S.
Assunta |
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Bubbio, nonostante sia
un piccolo paese e con pochi abitanti, possiede interessanti spunti
artistico-architettonici Monumenti di maggior rilievo
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Particolare della facciata di N.S. Assunta. |
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La chiesa di N. S. dell'Assunta vista dall'alto. |
L'altare all'interno della chiesa N.S. Assunta
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In alto: N.S.
dell'Assunta: dipinto posto sull'altare delle anime del Purgatorio. |
La chiesa di Nostra Signora dell'Assunta è stata costruita tra il 1750 ed
il 1779, fu progettata da Domenico Pedrotto e Del Carretto. L'interno di
questa pregevole opera è stato decorato dagli affreschi di Luigi Morgari.
Questa chiesa ha una facciata molto sobria di stile tipico Barocco. Il
portale è compreso tra due false colonne di mattoni con un architrave a
emiciclo sporgente. Al centro di quest'ampia facciata si trova un rosone e al
di sotto di questo è situato il massiccio portone ligneo scolpito. Sulla
parte sinistra della costruzione si innalza il campanile con abside a bulbo
di colore beige chiaro. L'interno presenta una caratteristica forma esagonale caratterizzata
da una sola navata, tanto larga quanto lunga, con cinque esedre dove si
trovano altrettanti altari dedicati a: Madonna Assunta, San Giuseppe da
Copertino, San Giuseppe Morente, Madonna di Pompei, anime del Purgatorio.
Sopra il portone d'ingresso, dall'alto della navata, si erge nella sua
magnificenza, l'organo di Bubbio, acquistato con la partecipazione di tutta
la popolazione, nel 1986. La chiesa di Bubbio è l'unica tra le chiese di
questa valle costruita in modo da far perno sul punto centrale e non
sull'asse orizzontale. |
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Sopra: la chiesa di S.Grato |
La chiesetta di San Grato sorge su un colle a nord-ovest di
Bubbio; presenta una caratteristica pianta a forma ottagonale simile al
portico. È stata edificata sui resti di un precedente tempio romanico. La
data di edificazione risale al secolo scorso, più precisamente, al 1888.
Questa cappella è stata votata a San Grato in modo da ottenere la sua
protezione per i raccolti.
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La Cappella di Nostra Signora delle Grazie è una cappella privata,
appartenente alla famiglia Sizia. È situata in strada Caffa da cui si gode di
un ottimo panorama che si apre in una bellissima vista dominata da vigneti.
Questa cappella è interamente costruita in pietra e mattoni con presenza di
quattro mensole, ornate da croci, sulla facciata. |
A fianco: la Cappella di N.S. delle Grazie |
Piatto commemorativo nella sala
consiliare del comune |
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Il palazzo comunale. La villa del municipio ha circa 140 anni. Apparteneva al Sig. Muratori che era un magistrato. È stata acquistata dal comune di Bubbio nel 1942 . La sede del municipio prima era nel caseggiato sotto i portici di via Roma. Ora si trova circondata dal magnifico parco della villa, ricco di piante ornamentali che rendono più bello il paese di Bubbio. Vicino alla villa del municipio nel 1954 è stata costruita un pista per divertimenti chiamata " Giardino dei sogni" |
Interno del palazzo comunale |
Il palazzo comunale |
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Il castello. Questa rocca, sorta a 225 metri sul livello del mare, recentemente è
stata trasformata in residenza signorile; l'antico maniero quattrocentesco
conserva una torre che fiancheggia alcune strutture dell'antico edificio. Nel
XII sec. appartenne al Marchese Bonifacio del Vasto, quindi al Marchese di
Cortemilia, ed ai Del Carretto di Savona dai quali fu donato al comune di
Asti. In seguito appartenne ancora ai Marchesi del Monferrato, che ne
concessero parte agli Scarampi, parte ai Bertrandi. Venne incluso nel 1387
tra i feudi dotali di Valentina Visconti; nel XV secolo fu conquistato da
Amedeo VIII di Savoia che in seguito al Trattato di Torino nel 1435 lo
restituì al Monferrato; nel 1639 cade in potere degli Spagnoli che
distrussero l'edificio preesistente tranne la torre del lato di ponente. |
Ciò che rimase passò successivamente di proprietà della Marchesa Maria
Eleonora Caterano Crivelli Scarampi Provano, moglie del Conte Giuseppe
Emanuele Cavoretto di Belvedere, la quale lo alienava tra il 1783 ed il 1787 al
Sig. Annibale Galvagno, figlio di Giuseppe, conte di Cassinasco il quale fece
restaurare la rocca dall'architetto G. Fiore. Ai primi del nostro secolo era
proprietà del Cav. Giacinto Bona Galvagno, successivamente passò alla
Famiglia Dagna Gracia, residente in Bueno Ajres. Nel 1976 fu conquistato dal
Comm. Albino Musso di Canelli. |
Il castello |
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