CASCINA MOGGI
Ha compiuto cinquant'anni la “Pet therapy”, con il termine che è stato infatti coniato nel 1961 dal dott. Boris Levinson. I suoi studi, di quasi dieci anni anteriori, dimostrarono come i suoi pazienti, e specialmente i più piccoli, ma anche i giovani, riuscissero a manifestare più facilmente le emozioni, normalmente inespresse, di solito tenute assai celate, se alla presenza del terapeuta si associava quella di un animale. Il che comportava risultati assai significativi: miglioramenti nell’umore, maggior disponibilità alle relazioni interpersonali e, in generale, positive risposte alle terapie. Ma, in fondo, più che una “scoperta”, questo approccio non fa altro che rinnovare una acquisizione del mondo greco antico.
Già Ippocrate, nel IV secolo a.C., prescriveva lunghe cavalcate serali ai suoi malati affetti da insonnia, realizzando così una prescrizione medica priva di effetti collaterali e dandovita, di fatto, all’ippoterapia.
Et in Arcadia ego
Collocato nella città centro zona di una Valle non tanto dissimile.... dall'Arcadia, tra boschi e pascoli, l'Istituto di Istruzione Superiore “Rita Levi Montalcini”, pur “tecnico & professionale” nei suoi indirizzi (ma talora anche “classico e umanistico”...quando occorre, come in questa occasione), ha inaugurato un progetto che - visti gli esiti assai positivi - pare proprio destinato ad un significativo “rinforzo” nel prossimo futuro.
Sotto la supervisione del team formato da alcune insegnanti di sostegno (le prof.sse Mignone, Ferraro e Amato), e dagli educatori specializzati della cooperativa “Crescereinsieme”, ente partner di questa azione, quattro allievi della classi prima, terza e quarta sez. B, son divenuti attori protagonisti della visita didattica all'Azienda Agricola “Cascina Moggi” di Melazzo (fraz. Arzello). E, ancora una volta, l'interazione semplice e spontanea con gli animali ha saputo offrire la possibilità di vivere una bella, gratificante esperienza, oltretutto in un ambito “di campagna”, tranquillo e rilassante.
Cinque “umani” e - sopratutto - molti “non umani” (asini, sei cani, capre, galline, anatre, mucche e vitellini, due tartarughe d’acqua, un gallo, un bardotto, un pony e un gatto) compongono la dotazione di un luogo che ha saputo moltiplicare per mille le capacità di osservazione e tattili, l'autocontrollo, l'ascolto e la gestione delle emozioni, la comunicazione non verbale, la socializzazione...
Con ulteriori (e proficue) ricadute nel lavoro in aula: e ciò è accaduto quando gli allievi sono stati invitati alle attività di verbalizzazione dell'esperienza, orale e scritta, con disegni e slide, per rivivere momenti che han saputo “in diretta” suscitare gioia ed entusiasmo.
Quasi il don della parola
“L’interazione uomo-animale è imprescindibilmente legata a una sorta di empatia, ad una comunicazione, spesso ripagata dalla gratificazione scaturita dalla reciproca soddisfazione emotiva. Così l’animale, privo di giudizi e pregiudizi (che bella lezione...), è capace di restituire, sempre e comunque, affettività e benefiche sensazioni. Il suo ruolo di “catalizzatore” del cambiamento, di “facilitatore”, favorisce la riattivazione di canali sensoriali ed emozionali profondi, e il recupero di motivazioni e abilità sociali”.
Il che ci fa ricordare il poema satirico (postumo e fortunatissimo) di Giambattista Casti (1724-1801), certo del secolo XVIII un minore, dedicato a Gli animali parlanti. E anche uno dei protagonisti di quell'opera: il Cane. “Lungo pel, muso nero, e occhio rosso” che “avea per altro il don della parola”.
Ecco, allora, quasi un capovolgimento delle qualità tra umani e animali. Con questi ultimi “specialisti” di una particolare facondia. Opportuno anche rammentare la storia di Agnolo (nomina sunt consequentia rerum...) Fiorenzuola, che giovane si immerse, a Siena, ad inizio Cinquecento - così lui dice - nell' “asinino studio delle leggi”. E poi, ricorrendo ad una tradizione che risale indietro sino ad Esopo, si cimentò nell'allegorico e sottil libro de I discorsi degli animali.
Che, invece, i quattro studenti RLM, “al settimo cielo”, han potuto proprio tanto apprezzare... in un'oasi naturale alle porte di Acqui.