I cookie ci aiutano a migliorare il sito. Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra.

Teatro in lingua francese

 

Teatro in lingua francese al Teatro Alessandrino.

 

 

 

 

Può “un classico” essere moderno? Ecco un tuffo nell’Europa dell’Ottocento al sabato mattina.

Chi di voi ricorda le avventure del marinaio della nave Pharaon? Chi non ha mai letto, o sentito parlare, dell’abate Farias?

Recentemente gli alunni dell’Istituto di istruzione superiore acquese ”Rita Levi - Montalcini”, frequentanti gli indirizzi turistico e commerciale, appartenenti alle classi 3^ e 4^, hanno avuto l’opportunità di recarsi ad Alessandria, al Teatro Alessandrino, per assistere ad uno spettacolo in lingua francese, portato in scena da “Palkettostage”, una compagnia teatrale internazionale riconosciuta dal Ministero dei Beni Culturali, nata nel 1985 a Busto Arsizio (Varese). 

 L’opera letteraria (1844), da cui derivava l’allestimento,  pubblicata negli anni successivi alla sua stesura finale come “romanzo a puntate”, è Il Conte di Montecristo, per altro prestotrasformato già dall’autore in dramma per le scene.La prima edizione del romanzo, in Italia, invece uscì nel 1874, pubblicata dall’Editrice Lucchi.

La storia, che si svolge nell’Europa dell’Ottocento, prende avvio dalla Francia degli ultimi anni di Napoleone e poi della Restaurazione. Racconta di come un uomo - in questo caso Edmond Dantès - dal destino ormai negativamente segnato, possa vendicarsi e riscattarsi nei confronti di chi gli ha distrutto la vita. Nonostante il libro sia ormai considerato un “classico” della letteratura francese, ha risvolti e aspetti molto più attuali di quanto si possa pensare: la forza di volontà del protagonista, infatti, dovrebbe spronare i giovani di questo secolo a non arrendersi davanti alle difficoltà che la vita,  oggi, pone loro; insegna a combattere per cambiare il futuro, considerato da molti ormai segnato dalla crisi.

Le scene che son più piaciute  quelle successive al ritorno dal Château d’If, la prigione dove Dantès era stato rinchiuso per 14 anni. Il protagonista ritrova così gli artefici della sua rovina (Danglars,  Fernand e Villefort). Nonostante l’immenso dolore da loro provocato, la sua vendetta terribile, spietata e infallibile come il  Fato, ha dei limiti: riesce, infatti, ancora a vedere in Caderousse tracce d’umanità,   e lo salva, così,  dalla rovina. Anche l’incontro con la donna che avrebbe dovuto sposare, Mercédès, è stato apprezzato: impassibile davanti alla richiesta del perdono della sua vecchia fidanzata, infatti, Dantès ha dimostrato grande fermezza.

La scenografia era formata da un’unica struttura di legno che rappresentava più ambienti: dalla nave mercantile alle case dei personaggi, alle celle  delle terribile prigione.

Le luci, essenziali, bene focalizzavano l’attenzione sui protagonisti della scena.   

Nonostante la sostanziale semplicità dei modi, lo scopo della giornata, ovvero rendere più “ricchi” di cultura i giovani spettatori, è stato raggiunto.

Lo spettacolo, durato all’incirca due ore, ha riscontrato un vivo successo tra gli alunni, con una platea che accoglieva ragazzi sia delle medie sia delle superiori di secondo grado.

Gli attori si sono dimostrati professionali, molto preparati e soprattutto hanno garantito il massimo della comunicazione, attingendo a un lessico “moderno” e a una pronuncia chiara.

Molto interessante il dibattito finale con gli attori, che, rispondendo alle domande degli alunni, li hanno resi partecipi e non solo spettatori passivi. Di qui le domande sulla scelta di portare in scena un romanzo in apparenza  lontano dalle nuove generazioni.

L’ottima riuscita della giornata è dovuta anche al puntuale lavoro che le docenti di Lingua Francese dell’istituto hanno svolto in preparazione allo spettacolo, nelle classi, nei mesi precedenti.

Lisa Mariscotti, IIS “R.L. Montalcini” - classe III C ITC