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 GEOLOGIA

Le rocce

sedimentarie

  

 

Calanchi nei pressi di Morbello: si tratta di rocce sedimentarie di natura calcareo-marnosa molto erodibili.

Talora riservano ai ricercatori ricche faune fossili.

 

IL GOLFO DI S. GIUSTINA

 

Circa 35 milioni di anni fa la catena appenninica fra Liguria e Piemonte era ormai emersa sotto la spinta delle forze geologiche che, nel contempo, avevano formato anche le Alpi.

Il Mar Tirreno lambiva, come accade anche oggi, la costa ligure; un mare interno, ormai ritiratosi all’attuale costa adriatica e dalle acque poco profonde, sommergeva la Pianura Padana.

 

Schema del Golfo di S. Giustina dell'era Terziaria

Nella zona acquese la ricostruzione del paesaggio potrebbe essere la seguente: emergevano dal mare le cime montuose del ponzonese, mentre le zone, che oggi sono collinari, facevano parte del fondo marino (ad esempio: i territori di Orsara, Strevi, Prasco, Cartosio, Melazzo, Terzo, Spigno ecc.). Nei milioni d’anni di permanenza delle acque marine, si depositarono sedimenti grossolani con ciottoli di pietre verdi (ovvero le rocce che fanno la struttura dei monti appenninici della Val Erro), detriti più fini sabbiosi, particelle microscopiche di natura argillosa, depositi di natura calcarea anche biocostruiti dagli organismi pelagici o di scogliera.

Conchiglia di Gasteropodo di acque tropicali

  

La vita doveva essere rigogliosa nelle acque di quel mare dell’era terziaria (i geologi lo chiamano Bacino ligure piemontese), come testimonia l’abbondanza di specie fossili contenute nelle rocce sedimentarie: resti di lamellibranchi, gasteropodi, granchi, pesci e coralli si rinvengono, ad esempio, nei pressi dell’importante sito paleontologico di Cassinelle.

Il grande geologo francese C. Lorenz, ha individuato nei suoi studi geologici, l’asse di un profondo golfo marino che si estendeva nell’Oligocene da Sud a Nord, partendo da Celle Ligure, passando per la zona del Sassello, Mioglia, Ponzone, fino agli attuali Pianfolco, Cassinelle: il golfo di S.Giustina. La lettura dei suoi lavori, in merito a questo golfo, permettono di capire come si trattasse di una mare a clima caldo, ricco di organismi tipici delle attuali barriere coralline.

Ricostruzione paleogeografica della trasgressione marina del periodo Oligocene secondo C. Lorenz.

Il Parco paleontologico

Vista la ricchezza di fossili contenuti nelle rocce sedimentarie della zona Morbello-Cassinelle, sarebbe importante custodire il patrimonio paleontologico istituendo un'area di studio e tutela.

Il progetto di realizzare un "parco geologico" che comprenda il territorio comunale è allo studio da vari anni.

La creazione di un parco paleontologico avrebbe finalità ben più serie di “Jurassic Parc”, infatti dovrebbe tutelare dai raccoglitori improvvisati o dai collezionisti senza scrupoli un patrimonio di tutti che come tale dovrebbe essere ammirato e studiato solo in un museo allestito appositamente. La visita presso i giacimenti potrebbe avvenire con guide preparate sull’argomento.