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LE ACQUE TERMALI

Dopo un viaggio nelle viscere della Terra le acque ritornano caldissime in superficie.

 

 

L’Interno terrestre

 

La Bollente di Acqui Terme

I geologi, studiando la provenienza delle acque calde e mineralizzate che sgorgano presso Acqui, si sono convinti che le stesse si generino dalle piogge cadute sull’Appennino savonese; in un primo tempo le acque si infiltrano seguendo le fratture delle rocce, poi, dopo un tragitto di anni, ricompaiono in territorio piemontese sgorgando da varie sorgenti.

Queste acque scendono in profondità, proprio seguendo le radici profonde dei massicci cristallini della zona, fra cui quello di Vallosi. La discesa comporta un considerevole riscaldamento ed una successiva risalita verso la superficie, ciò che permette alle acque di assorbire dalle rocce circostanti il peculiare corredo in sali minerali, pregevole dal punto di vista termale.

Lungo le superfici di faglia le acque meteoriche si infiltrano e scendono a notevole profondità.

Nella foto di fianco: un "liscione di faglia"presso frazione Vallosi, ovvero, una parete rocciosa che mostra chiaramente lo scorrimento dei blocchi rocciosi (si noti la superficie "lisciata" dal frizionamento)

Le

grotte

Un aspetto poco conosciuto, ma molto interessante per la nostra Provincia, è l'ambiente ipogeo del sottosuolo di Morbello.

L'accesso alle grotte, poco visibile e insicuro, è noto agli speleologi che decenni orsono esplorarono le cavità al di sotto di frazione Costa.

Gli ambienti sotterranei sono ampi e abbastanza sviluppati in orizzontale. Le acque piovane hanno trovato facili vie di dissoluzione nelle fessurazioni geologiche preesistenti nei materiali rocciosi del massiccio cristallino.

Il lavoro dell'acqua ha comportato l'allargamento di anfratti e camere, talora arricchite di stalattiti e stalagmiti.