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TERZO

  

 

 

STORIA

Antica foto della torre medievale, oggi restaurata e visitabile

 

Il corso del fiume Bormida caratterizza con le sue anse la piana di Terzo

La storia moderna e contemporanea di Terzo si può ricostruire, oltre che dall’osservazione del paesaggio e dalla toponomastica, attraverso i registri del Catasto, le delibere comunali ed i libri parrocchiali: il più antico registro catastale risale al 1663 e da questo "Cattastro” della Comunità di Terzo, possiamo ricavare notizie sul feudo in quel momento posseduto dagli Avellani. 

Era quella un’epoca particolarmente drammatica, anche per l’acquese, colpito da una carestia nel 1611 e dalla peste portata dalle truppe tedesche nel 1630; queste stesse truppe "alemanne" saccheggiarono ed incendiarono il paese ed alcune borgate nel 1691, poiché i Terzesi non avevano versato il denaro che l’esercito comandato dal Principe Eugenio di Savoia aveva preteso. Dopo i fatti bellici dei primi anni del Settecento, Terzo, come tutto l’Acquese ed il Monferrato, passò ai Savoia, che nel corso del "Secolo dei Lumi" operarono anche nella nostra area quelle riforme che ne permisero lo sviluppo sociale ed economico, nonostante nuove guerre, che interessarono anche l’Acquese: infatti, benché nel Seicento guerre e carestie avessero ridotto la popolazione ed avessero permesso una concentrazione della proprietà, gli abitanti non avevano migliorato le loro condizioni di vita, a causa della grave situazione economica generale e delle esazioni fiscali a cui erano costretti, per cui le aree coltivate erano regredite e gerbidi e boschi avevano nuovamente preso il sopravvento.

Antico complesso di età medievale ai piedi delle rocche

Nel 1780 gli Avellani si erano estinti ed il feudo comitale era passato ai Leardi, che trascurarono i pochi beni loro rimasti, lasciando andare in rovina il castello: in generale, tra Sette ed Ottocento, soprattutto in conseguenza degli eventi seguiti alla Rivoluzione francese, la nobiltà aveva lasciato il posto alla ricca borghesia acquese, che aveva acquistato le grandi proprietà, rivendendole poi frantumate in piccole particelle ai Terzesi e favorendo la formazione di un ceto di piccoli proprietari contadini, che ha contraddistinto la società terzese fino al Novecento, specialmente nell’area collinare, mentre la piana, soprattutto intorno al Mulino presso il fiume Bormida, era controllata da pochi grandi proprietari acquesi.

Nel corso dell’Ottocento il Consiglio comunale nominò i maestri per le Scuole pubbliche e fu particolarmente attivo nel campo della viabilità: fu costruita la strada della Bogliona, venne lastricato il concentrico, inaugurò, nel 1855, il nuovo cimitero lontano dall’abitato; nel 1857 stabilì anche che si tenesse una fiera annua nei giorni 2-3 agosto:

Fu soprattutto la costruzione della linea ferroviaria Acqui –Savona a permettere anche a Terzo, ove si collocava una stazione ferroviaria, un collegamento più agevole con Piemonte e Liguria.