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Giulio Monteverde

La vita

Busto di donna

  

Ritratto di Giulio Monteverde

Giulio Monteverde nasce a Bistagno l’8 ottobre del 1873. Passò la sua prima infanzia al seguito del padre nei suoi spostamenti da bracciante agricolo nel Monferrato. A nove anni fu messo a bottega dell’intagliatore Merletti di Casale Monferrato, ed in seguito, sempre a Casale, da Giovanni Bistolfi, padre del noto scultore Leonardo.

Nel 1857 si trasferì a Genova dove lavorò come ebanista e nel frattempo frequentò i corsi serali di scultura dell’Accademia Linguistica de Belle Arti sotto la guida di Santo Varni.  Vinse il concorso "Durazzo" per un pensionato artistico a Roma dove si trasferì nel 1865. In quel periodo riuscì ad affermarsi con opere come "Bambini che scherzano con il gatto", premiata con medaglia d’oro alla mostra internazionale di Monaco nel 1867, l’opera funeraria per la tomba di Raffaele Pratolongo a Staglieno(1868), il "Colombo giovinetto"(1870), il "Genio di Franklin"(1872) e l’opera più nota dello scultore, lo "Jenner colto nell’atto di inoculare il vaccino del vaiolo al proprio figlio" premiato all’esposizione internazionale di Vienna(1873).

Da queste prime opere Giulio Monteverde passò alla produzione di monumenti celebrativi e sepolcrali, relativi ad importanti committenze pubbliche e private, partendo da opere prettamente veristiche, sino a quelle simboliche del primo Novecento. La sua fama divenne sempre più grande. Ottenne innumerevoli premi internazionali e le massime onorificenze dell’epoca. Fu corrispondente della Regia Accademia de Belle Arti del Belgio e dell’istituto di Francia, nonché professore ordinario della Regia Accademia di Svezia e Dell’imperiale Accademia di Vienna. Per meriti artistici il 26 gennaio 1899 fu nominato Senatore del Regno. Giulio Monteverde morì all’età di ottant’anni, il 3 ottobre 1917 a Roma nella sua casa di Piazza Indipendenza.

Crocefisso del 1886