COME NASCE UN SUOLO

 

Il suolo nasce sulle rocce emerse e si sviluppa grazie ad innumerevoli fattori.

Prima di tutto bisogna considerare il tipo di clima e la posizione geografica.

La pioggia, il vento, l'alternarsi del caldo e del freddo modellano il paesaggio e possono favorire od ostacolare le specie vegetali.

Climi secchi generano suoli poveri ed incompleti, come nelle aree tropicali; climi molto freddi e nevosi portano a suoli perennemente gelati, come nelle zone in prossimità del circolo polare artico.

Un buon equilibrio fra umidità e temperatura favorisce la formazione dei suoli più fertili, solitamente distribuiti nelle aree temperate del pianeta.

 

Prima tappa: l’accumulo di detriti

I fenomeni climatici provocano la frammentazione delle rocce e la loro disgregazione, così in modo lento i loro detriti andranno ad accrescere lo spessore del suolo.

I materiali detritici possono accumularsi direttamente sulla roccia “madre” che li ha generati: in questo caso il suolo si dice autoctono o eluviale.

Oppure, gli ammassi di particelle rocciose subiscono il trasporto dei fiumi, dei venti, dei ghiacciai o delle forze di gravità (frane).

I suoli che derivano da un trasporto di detriti e da un loro accumulo si dicono alloctoni.

In questo caso le rocce di provenienza sono lontane e i frammenti del suolo esprimono la natura geologica delle zone erose.

In migliaia di anni si formeranno suoli alloctoni:

alluvionali per lo straripare dei fiumi;

eolici (detti anche löess) causa l'azione del vento;

glaciali per lo spostamento dei detriti verso valle da parte dei ghiacciai.

In Italia abbiamo molti esempi di suoli alloctoni.

Antichi suoli eolici si trovano sull’alta Pianura Padana, a ridosso della catena alpina (zone pedemontane di Piemonte e Lombardia).

Suoli glaciali, generati durante i periodi freddi del periodo Quaternario (glaciazioni), si riscontrano allo sbocco delle grandi valli alpine.

La stessa Pianura Padana è un'enorme depressione colmata dai detriti trasportati dal Po e dai suoi affluenti, mentre le Alpi e l’Appennino settentrionale sono i ”serbatoi” dai quali provengono i detriti erosi.

 

Seconda tappa: gli strati del suolo

 

Lo spessore del suolo varia da pochi centimetri a qualche metro e al di sotto troviamo la roccia nella quale la vita non può svilupparsi.

Osservando attentamente la sezione di uno scavo aperto ci si accorge che il suolo è fatto a strati, dall'alto verso il basso troviamo la lettiera (glossario), lo strato ricco di materiale di decomposizione ( foglie, rametti, radici, resti di organismi ecc. ); segue uno strato di terra ricco di sostanza organica ben decomposta, l’humus (glossario), mista a granuli minerali; scendendo ancora, la frazione humica diminuisce ed aumenta quella minerale.

Generalmente lo strato di humus è brunastro e soffice, mentre quello minerale ha toni rosso ruggine ed è più compatto.

In profondità c'è la roccia che si sgretola sempre di più ad opera delle acque che si infiltrano.

Nel tempo il suolo "matura" e si approfondisce man mano che le rocce profonde si alterano.

Superato lo strato di rocce sgretolate si può arrivare al livello delle rocce compatte (la cosiddetta “roccia madre”).

Quando vediamo un suolo fertile ben sviluppato dobbiamo pensare che all'inizio c'erano solo le rocce.

La sua formazione è durata millenni e, come già detto, il risultato finale dipende dal clima e dalla vegetazione.

 

Come si formano gli strati

Prendiamo una zona a clima temperato-umido.

Le piogge e il gelo in inverno contribuiscono a disgregare la roccia, rendendo possibile l'insediamento di piante, piccole e resistenti, come i muschi e licheni.

Poi giungono altre piante dotate di radici, steli o piccoli tronchi; erbe, cespugli, arbusti si accontentano di un suolo ancora povero diventando "pionieri" per le piante ad alto fusto. L'accumulo delle parti morte innesca la formazione della lettiera, la vita degli organismi decompositori e la creazione del primo humus.

Se tutto procederà nei millenni, secondo questo schema, si potrebbe arrivare ad una foresta.

 

clima e posizione geografica

il Po in piena - trasporto di detriti

accumulo di detriti

 

gli strati del suolo: in alto la lettiera, verso il basso l'humus ed infine la roccia 

lettiera

piante pioniere