LA CARTA DEL SUOLO

 

La fase solida

Per studiare la natura del terreno è sufficiente prelevarne una manciata a qualche decimetro di profondità.

Sbriciolando il materiale su un foglio bianco, ci accorgiamo della presenza di tantissimi granuli (detti glomeruli).

Con l’aiuto di setacci a maglie sempre più piccole possiamo separare i granuli più grossi da quelli finissimi e con una buona lente d’ingrandimento, o meglio con uno stereomicroscopio (glossario), è possibile osservare le singole particelle.

Ecco alcune caratteristiche che potremmo osservare:

-singoli cristalli dai bordi spigolosi e frastagliati, dal corpo tozzo o allungato, spesso dai riflessi coloratissimi: esprimono la natura originaria delle rocce disgregate e danno la componente "sabbiosa";

-particelle finissime, impercettibili e senza riflessi: sono le "argille" e i "limi");

-granuletti lisci e smussati con superfici abrase o ciottoletti rotondeggianti e levigati: indicano un trasporto lungo operato dall’acqua.

La separazione per dimensione dei granuli permette ai pedologi (glossario) di stabilire la componente solida del suolo.

Quando a prevalere sono le particelle millimetriche, il suolo prende l’appellativo di sabbioso, quando le particelle sono ancora più minute il suolo è argilloso.

Il suolo è generalmente un miscuglio di particelle di tante dimensioni; in percentuale si valuta la cosiddetta granulometria per classi di tessitura.

 

Fase aeriforme e fase liquida

Tra un granulo e l’altro esistono i pori che contengono aria o acqua.La presenza dell’aria permette agli animali e alle radici di respirare, invece, l’acqua garantisce lo sviluppo delle piante.La quantità e le caratteristiche dei pori determinano due importanti caratteristiche: porosità e permeabilità.

Porosità e permeabilità

La porosità è legata alla presenza dell’acqua nei pori, per cui un suolo molto poroso avrà la possibilità di impregnarsi molto di acqua; mentre un suolo poco poroso potrà ospitarne meno. Un’altra caratteristica importantissima è la permeabilità collegabile alle dimensioni dei pori.

Le dimensioni dei pori sono in funzione al diametro dei granuli che costituiscono un suolo.

Se i pori sono relativamente "grandi" e in comunicazione diretta fra loro, l’acqua filtra e si sposta velocemente verso il basso dando un’alta permeabilità al terreno. Invece, se i pori sono finissimi, l’acqua tende ad arrestarsi e a rimanere imprigionata: suoli poco permeabili. 

I suoli permeabili sono ricchi di ciottoli o granuli sabbiosi, mentre i suoli impermeabili sono ricchi di particelle argillose e limose.

Quando nel sottosuolo esistono vari strati rocciosi, l’acqua scende fino ad incontrare i livelli impermeabili, poi arresta la propria discesa e si sposta in orizzontale, secondo la pendenza degli strati, generando così le falde acquifere (glossario).

L’acqua che non riesce a spostarsi fra un granulo e l’altro aderisce per capillarità o impregna i granuli rimanendo imprigionata (acqua igroscopica).

 

prova della presenza di calcare (sopra e sotto)