la  ROBIOLA D.O.P.


Nelle terre del famoso formaggio di Roccaverano

La robiola ha origini antiche legate alla trasformazione del latte fresco di capra, misto a latte di pecora e mucca.

 

I segreti della  bianchissima "furmagetta", da consumarsi al momento o di quella stagionata da conservare per l'inverno fra strati di paglia, sono patrimonio dei casari della Langa Astigiana, della Val Bormida e della Val Erro (province di Asti e Alessandria). 

Un tempo, nelle cascine le piccole e rotonde forme di formaggio erano un saporito compendio alimentare o un aiuto al magro bilancio familiare se vendute al mercato.

Dal disciplinare recentemente approvato, che riconosce la zona D.O.P. della Robiola di Roccaverano, vengono compresi i seguenti comuni:BUBBIO, CESSOLE, LOAZZOLO, MONBALDONE, MONASTERO BORMIDA, OLMO GENTILE, RACCAVERANO, SAN GIORGIO SCARAMPI, SEROLE E VESIME per la Provincia di Asti.

In Provincia di Alessandria: CASTELLETTO D'ERRO, DENICE, MALVICINO, MERANA, MONTECHIARO D'ACQUI, PARETO, PONTI, SPIGNO MONFERRATO ed il territorio del comune di CARTOSIO ubicato sulla sponda sinistra del torrente Erro.

I produttori di Robiola devono avere le loro aziende produttrici entro questi comuni ed il latte deve provenire esclusivamente da animali allevati in queste aree.

La morfologia dell'intero territorio non è omogenea. La natura geologica cambia dall'area collinare della Langa  di Roccaverano e della zona della Val Bormida a quella della Valle Erro più montana.

 

La Langa astigiana e la Val Bormida sono costituite da rocce sedimentarie stratificate di natura argillosa, arenacea o calcarea. Si tratta di rocce facilmente modellabili dagli agenti atmosferici che finiscono per infondere al paesaggio un aspetto dolce e rilassante. Generalmente si adatta bene la vite, mentre, ove le condizioni si presentano sfavorevoli per l'agricoltura e il bosco, si instaurano piante pioniere come la ginestra. Lungo i pendii incolti e semispogli (calanchi) si creano arbusteti e roveti adatti proprio al pascolo delle capre. 

l'area collinare

In Val Erro, soprattuto in alta valle,  il paesaggio si fa spesso rude ed aspro per l'affiorare di rocce compatte metamorfiche appartenenti alle cosiddette "rocce verdi" (ofioliti). Sono rocce non facilmente modellabili restie a fornire suoli lavorabili. L'abbondanza di componenti mineralogici ricchi di Ferro e Magnesio crea un limite alla maggior parte delle piante; ad esempio, si adattano a vivere abbastanza bene le roverelle ed il rustico pino silvestre.

l'area delle ofioliti in Val Erro

 

Invadono il regolite roccioso, avaro di sostanze umiche, il ginepro, l'erica, la calluna ed altre essenze dal portamento arbustivo che conferiscono all'ambiente l'aspetto complessivo della gariga. Anche in questo ambiente si trova alla perfezione la capra lasciata al pascolo brado e la sua presenza non innesca impatto all'assetto vegetazionale.

l'importanza dei pascoli, a sinistra fiori di Erica

 

Gli animali possono percorrere i versanti scoscesi e scendere fin nei fondovalle umidi (i retani ).

Su tutto l'areale della robiola spirano venti umidi provenienti dal mare, con la formazione di nebbie e foschie. In inverno l'apporto di umidità può portare a nevicate  intense, mentre in estate si arriva spesso ad una forte siccità, accompagnata dal prosciugamento dei piccoli rii.

foschie autunnali sui boschi a latifoglie

La robiola è un formaggio che tradisce immediatamente la genuinità dell'alimentazione degli animali. Per questa ragione molti produttori preferiscono lasciare pascolare le capre il più possibile, affinché si alimentino liberamente. Secondo la stagione, le greggi producono latte con aromi differenti, apprezzabili dagli assaggiatori esperti.

Il timo selvatico, il ginepro, la camomilla  ed altre aromatiche sono cibo prediletto degli animali. La lupinella, ad esempio, è un'erba che rende la robiola dolce e quindi viene apprezzata dai casari.

fiori, erbe spontanee, gemme sono il cibo delle capre

Qualche pascolo viene anche seminato per trarne il foraggio secco per la brutta stagione. Si integra la dieta delle capre anche con farina di cereali  (orzo, mais e crusca)  coltivati solitamente dall'azienda stessa.

In questo modo, si stabilisce una stretta interconnessione fra "robiola-animali-territorio" tanto da sorreggere adeguatamente la peculiarità delle vere Robiole di Roccaverano e la Denominazione d'Origine Protetta.