PASCOLI E VEGETAZIONE
L'alimentazione degli animali che producono il latte che costituisce le robiole si svolge prettamente all'aperto. Il tipo di erbe e di arbusti di cui si nutrono gli animali influisce sulla qualità del latte prodotto: ad esempio, alla lupinella viene riconosciuta la qualità di rendere il formaggio dolce. Per questo motivo alcuni allevatori preferiscono nutrire le proprie capre con fieno secco anzichè farle pascolare in tutte le differenti zone vegetative del territorio.
Nell'area di produzione della
robiola abbiamo cinque differenti tipi di vegetazione: i boschi, i prati, le
vegetazioni calanchive, le vegetazioni di ripa fluviale e gli arbusteti.
bosco della zona è
un bosco climax caratterizzato dalla presenza di querceto a roverella (Quercus pubescens), con presenza di cerro (Quercus cerris), orniello (Fraxinus ornus) e carpino nero (Ostrya carpinifoglia). Inoltre, si ha una componente arbustiva costituita
da nocciolo (Corylus
avellana), biancospino
(Crataegus monogyna), ginestre, ligustro (Ligustrum vulgare) e chiavardello (Sorbus torminalis). Nei boschi sono in alcuni casi presenti anche: il
pino silvestre, la robinia (si tratta di una specie esotica pioniera, occupa generalmente
coltivi abbandonati, le scarpate delle strade o boschi cedui che sono stati
recentemente tagliati), il castagno (che predilige le zone meno esposte) e il
frassino.
Negli ultimi anni i boschi sono
diventati impenetrabili e le capre svolgono una funzione pulitrice, limitando
il proliferare dei rovi (bozzole) e di altre specie arbustive infestanti come i liass.
I prati della zona sono
seminaturali: derivano da antiche coltivazioni umane. Sono caratterizzati da
brometi che ospitano popolamenti di orchidee selvatiche, oppure da terreni, che
alcuni anni prima, erano stati seminati ad erba medica. Questi ultimi prendono
sono ormai prati "spontanei" in cui crescono, oltre all'erba medica:
l'erba barca, l'erba rotonda o lana 'd gat, la zunconia, il loietto, la treinazza e le vezze. Molti
allevatori recintano queste aree e vi fanno pascolare i propri animali.
Alcuni prati vengono trasformati in
pascoli dall'uomo che li semina ogni tre-quattro anni, con una miscela di
sementi, costituita in genere da: erba medica, palagram e lupinella (o erba di Francia, o ploita). Questi
pascoli sono tagliati in estate due volte; l'erba, seccata, diventa fieno e
nutrimento invernale per gli animali.
vegetazione
calanchiva è di tipo pioniera e costituita da arbusti di pochi centimetri
(camefite): timo comune e Teucrium polium.
Sui calanchi marnosi, inoltre troviamo la graminacea Achnatherum calamagrostis.
La vegetazione di ripa fluviale è
caratterizzata dalle specie vegetali che crescono lungo le rive scoscese dei
piccoli ruscelli, che scorrono tra una collina e l'altra, o che attraversano i
boschi. Questi ruscelli nel dialetto locale prendono il nome di retani. Si tratta di fasce molto ristrette che non appartengono ad un proprietario:
sono le uniche aree di pascolo demaniali. Nella vegetazione di ripa possiamo
individuare: liass, nocciolini selvatici, sambuchi, acacie, querce e
castagni.
Come per le aree boschive, anche
sulle sponde dei retani, le capre svolgono una funzione ecologica, arginando il
proliferare di rovi e liass, che renderebbero queste zone impenetrabili e
porterebbero al soffocamento degli alberi. Il periodo di pascolo più frequente,
in queste aree umide e fresche, è quello estivo.
arbusteti si sono
formati dall'abbandono dei coltivi e dei prati. Sono molto diffusi quelli a
ginestra (Spartium
junceum), ma possiamo
trovare anche: timo selvatico, ginepro, erica, camomilla.
ALBUM FOTOGRAFICO |
PASCOLO
DI IERI E DI OGGI MESSI A CONFRONTO
dei contenuti di questa pagina sono stati tratti od ispirati dal libro:
"VERSO I CRU DEL ROCCAVERANO" edito da "GAL BORBA 2
LEADER". |