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LA FERMENTAZIONE

malo-lattica

 

La fermentazione malo-lattica prende anche il nome di disacidificazione biologica. E’ gradita per i mosti prodotti nelle zone temperate, i quali presentano spesso un eccesso di acidità malica (mosti da cui vengono affinati vini rossi fermi), mentre risulta nociva per i vini che devono mantenersi giovani (vini spumanti e frizzanti).

Questo tipo di fermentazione si accende spontaneamente al termine della fermentazione alcolica, è realizzata non da lieviti, ma da batteri lattici (Pediococcus cerevisiae, Oenococcus oeni, Lactobacillus plantarum, Lactobacillus hilgardii, Lactobacillus brevis, Lactobacillus buchneri e Lactobacillus fructivorans).

I batteri lattici possono essere presenti naturalmente, oppure possono essere addizionati mediante  colture pure.

La fermentazione malo-lattica è influenzata da:

-presenza di vitamine e amminoacidi (necessari per lo  sviluppo dei batteri lattici);

-valore del pH (ha un’azione selettiva sui batteri lattici;  inoltre determina la prontezza e la durata della fermentazione);

-presenza dell’anidride solforosa combinata ai composti carbonilici.

Dal punto di vista chimico la fermentazione malo-lattica si svolge nel seguente modo:

 

COOH-CH2-CHOH-COOH        CH3-CHOH-COOH + CO2

 

dove da una molecola di acido malico se ne forma una di acido lattico ed una di anidride carbonica.

La conversione dell’acido malico, bicarbossilico, in acido lattico, monocarbossilico, determina una diminuzione dell’ acidità e un ammorbidimento del sapore del vino.

 

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