Due passi per il Centro antico

Si parte dalla Piazza del Duomo imboccando via Verdi nell'angolo a destra della piazza per chi sale.

Qui si incontra il palazzo del Ricovero Ottolenghi con bel cortile interno ornato dalla grande scultura del "Figliol Prodigo" di Arturo MArtini (1889-1947).

Tornando indietro si sale per via Barone, sulla sinistra del Duomo; conduce al castello dei Paleologi sede del Civico Museo Archeologico. Il maniero risale all'XI secolo e passò dagli Aleramici (gli antichi Signori del Monferrato) ai Paleologi e ai Gonzaga, infine ai Savoia.  

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Il castello di Acqui fu sede dei Paleologi, marchesi del Monferrato dal '300 fino al '500.

Qui sotto il portone verso l'ingresso principale

Storia di una dinastia

Paleologi: Iolanda (o Violante),  degli Aleramici, sposò il basileus bizantino Andronico II Paleologo. Una volta imperatrice dell'Impero d'Oriente assunse il nome di Irene. Nel 1305 inviò il figlio Teodoro in Piemonte, affinché prendesse possesso del Marchesato del Monferrato, rivendicato dal Marchese di Saluzzo. L'ultimo Marchese del Monferrato, Giovanni I, morì senza lasciare figli maschi lasciando in eredità il marchesato ai figli della sorella, già imperatrice di Costantinopoli. Teodoro prese possesso del Monferrato fondando una nuova stirpe, quella greca dei Paleologi. La loro casata si estinse nel secolo XVI quando tramite Margherita (figlia dell'ultimo Marchese Guglielmo IX) il marchesato passò a Federico II Gonzaga suo sposo, già Duca di Mantova.

Piazza Italia: una volta scesi i giardini pubblici ai piedi del Castello, in via Alessandria si guadagna nuovamente il centro di Acqui. La Piazza è stata recentemente abbellita con due monumentali fontane, una con vasche a gradoni,  l'altra concentrica.  Dalla piazza si accede a corso Italia, si costeggia la scalinata della Schiavia (antica porta della citta medievale), si passa sotto al palazzo della Pretura e si giunge  nel cuore pulsante della città termale: la piazza della Bollente. Sotto i portici Saracco, che conducono alla fonte solfurea simbolo di Acqui, si ammira una sezione di mosaico romano appartenente ad un pavimento di edificio termale, ritrovato proprio nei pressi della Bollente. Sempre sotto ai portici, sul lato sinistro procedendo verso la piazza, rimane la porta della Sinagoga ebraica, demolita negli anni settanta, i cui arredi sono stati trasferiti in Israele.

La piazza della Bollente è semicircolare e circondata da bei palazzi. Spiccano l'esedra della fontana (del 1879), da cui sgorga perennemente acqua calda e solfurea,  e la Torre Civica. La piazza è il centro del quartiere della Pisterna.  

 

 

La Pisterna è l'antico nucleo di Acqui. Si sviluppa entro l'antico perimetro medievale e comprende il Duomo, la Bollente e quasi tutti i nobili palazzi della città. Dopo una lungimirante operazione di recupero il quartiere, un tempo degradato e fatiscente, è tornato ad essere piacevole e turisticamente affascinante. Viuzze e piazzette costituiscono un dedalo in cui passeggiare piacevolmente e godere di tanti elementi del passato. Spiccano fra i tanti, palazzo Radicati in piazza della Conciliazione, oggi sede di un Albergo di lusso, palazzo Olmi e Chiabrera.

Percorrendo via Manzoni si fa capolino in piazza S. Guido attraverso la porta Cupa, medievale e ben conservata (di notte è piacevolmente illuminata). In piazza Massimo d'Azeglio, simile ad un campiello veneziano con tanto di pozzo,  si trova la barocca chiesa di S.Antonio.  Sulla grande piazza della Conciliazione, abbracciata da palazzi completamente restaurati, si trova il recente teatro all'aperto "Giuseppe Verdi" ove si svolgono importanti manifestazioni culturali. Durante scavi archeologici, eseguiti nella grande piazza, sono state ritrovate tombe romane i cui corredi funerari si trovano ora nel vicino museo archeologico. Attraverso via G. Bella si ammirano le facciate di due bei palazzi nobiliari del cinque-seicento Veggi e Thea.

L'accogliente piazza dei Dottori è sede del palazzo d'Ovrano (XVII secolo). Via Capra conduce nuovamente in piazza del Duomo, passando per l'ennesimo palazzo, quello della Chiesa  o Massucco Degola (sec. XIV). Una curiosità in via Capra è il portico intitolato al Brentau, l'antico mestiere del portatore d'acqua sulfurea porta a porta con la brenta in spalla, da cui il nome. 

Ritornati in piazza della Bollente, si può visitare l'altra parte del centro storico, tutta in piano, rispetto alle vie in saliscendi della Pisterna.  Passando sotto la Torre Civica si attraversa corso Italia e si prende via Garibaldi ricca di palazzi quattrocenteschi. In piazza Levi c'è l'omonimo palazzo, oggi sede del Municipio. Antistante  al palazzo del comune c'è il settecentesco palazzo Robellini .  Nei sotterranei del palazzo è ospitata l'Enoteca Regionale, ai piani superiori alcuni uffici comunali.

Di fronte alla piazza Levi si erge l'imponente facciata della chiesa di S. Francesco, unico particolare non rimaneggiato nei secoli è il campanile quattrocentesco. Da piazza Levi si può arrivare in piazza dell'Addolorata attraverso le vie pedonali Bove e Carducci, ove si susseguono ancora palazzi interessanti del XV, XVI e XVII secolo. In piazza dell'Addolorata esisteva il Foro della città in età  imperiale. La romanica chiesa dell'Addolorata, già Basilica di S.Pietro, fu per lunghi secoli abbandonata. I restauri degli anni Sessanta l' hanno recuperata. Sulla piazza si affacciano colorati palazzi fra cui spicca l'interessante palazzo Roberti del XV - XVI secolo.  Da piazza Addolorata si imbocca via Mazzini, asse commerciale ricco di negozi colmi di prelibatezze e prodotti tipici. Questa via riporta in corso Italia, ora si può riposare un pò, comodamente seduti nei pressi della fontana delle Ninfe.