la Storia in breve

 

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Secondo  la storiografia antica il territorio sul quale sorge l'attuale città di Acqui apparteneva alla tribù ligure degli Statielli, che fondarono alcune città.  A partire dal 179 a.C. cominciò la romanizzazione del territorio; durante il I secolo a.C., in una località attigua al sito dell'antica capitale ligure, inizia a prendere corpo la città romana che viene caratterizzata nominalmente facendo riferimento alle terme"Aquae"e al popolo che fino a poco tempo prima viveva quella zona"Statiellae".

Acquae Statiellae ebbe il suo momento di maggior splendore in un periodo compreso tra I e III secolo d.C., negli anni in cui venne costruito l'acquedotto e una serie di altri edifici i cui resti risulterebbero coperti dalla città attuale. Dopo la decadenza dell'Impero Romano, Acqui si trovò in uno stato di prostrazione.                                                                                                                

 

 

   

Nel IV secolo d.C. è attestata l'elevazione di Acqui a sede vescovile; fu Maggiorino il primo vescovo,fondatore della diocesi. Intorno ad essa e ai suoi vescovi ruota buona parte della storia altomedievale della località.

La città alla fine del primo millennio continua a crescere: vengono ripristinate le mura e sulle fondamenta di edifici più antichi vengono edificate le chiese di San Pietro e di Santa Maria.  Acqui, che in poco tempo consolida una serie di rapporti con Genova e con i rappresentanti degli imperatori della casa di Hohenstaufen, entra in competizione con la vicina Alessandria. Queste due città sono rispettivamente avamposti di due differenti visioni politiche che si scontrano. Alessandria guelfa ed Acqui ghibellina. Nel 1278 vi sarà il riferimento del Signore di Acqui nella persona di Guglielmo VII , il quale la nominerà capitale della zona meridionale del suo dominio.

 

stemma del Monferrato

stemma dei Paleologi

portale del Duomo: il Vescovo Maggiorino

il castello dei Paleologi

       

I Signori del Monferrato in poco tempo risolsero tutti i dissidi sia interni sia con i centri vicini che si erano creati negli anni appena passati. Il XV fu un secolo di grande fervore economico, politico ed edilizio; vengono riparate le mura della città, viene inglobata "intra moenia" la zona di Borgo San Pietro e viene pure riedificata parte del castello. Anche le Cattedrale è interessata ad una serie di lavori di ammodernamento. Tra il 1431 e il 1437 i signori di Milano impongono il loro potere sulla città. Via via che ci si avvicinava alla fine del secolo scemano in modo evidente le campagne edilizie. Per due secoli le cronache registrano solo un monotono susseguirsi di scontri tra eserciti che coinvolgono nelle loro manovre la città. Il Monferrato passerà nel Settecento definitivamente ai Savoia.  Con l'invasione napoleonica, Acqui è inclusa all'interno del dipartimento di Montenotte ed accresce il proprio prestigio trovandosi sul percorso che collega Alessandria a Savona. La conclusione della vicenda di Bonaparte riporta la reazione in Piemonte per il ritorno di Vittorio Emanuele I.

 

Napoleone varca le Alpi

       

L'avvento di Carlo Alberto fu importante per Acqui e segnò un ulteriore fase di sviluppo. La città crebbe e fu proprio durante il secolo scorso che le terme, riportate a livelli di fruibilità, ebbero il loro momento di massimo splendore. La città assunse nel centro storico l'aspetto attuale. Sono gli anni in cui viene edificata l'edicola della bollente,sorgono numerose industrie che contribuiscono a fare di Acqui un centro assai considerato. In seguito all'8 settembre '43 si costituiscono bande di partigiani che combatteranno i nazifascisti tra le colline attorno alla città.

La ricostruzione post-bellica sarà spesso condotta talora in modo discutibile.  La città diveniva di anno in anno più fatiscente, sopratutto nel centro storico. Fortunatamente questa tendenza ha subito un inversione da una decina d'anni a questa parte. Una campagna di bonifica e di ristrutturazione è stata iniziata sulla città e soprattutto sul centro storico. Si sta puntando molto sul turismo e sul potenziamento dell'impianto termale che  potrebbe tornare ad essere valido motivo di attrazione.                 

 

la fonte della Bollente