E’ una Liguria inedita, appartata e decisamente
“altra” rispetto alla riviera di
sabbia e di scogliere, quella che si apre al viaggiatore che al casello autostradale
di Spotorno, anzichè scendere al mare su tornanti ripidissimi, imbocca la
strada verso i monti e s’inoltra nell’entroterra delle Manie, luogo del vino
e dell’olio nella Comunità Montana di Pollupice (Provincia di Savona). La terra è
fiera e rude; come una tavolozza della natura, possiede tutto per piacere al viaggiatore dai gusti più
raffinati, ma resta chiusa nel suo riserbo. Lo spirito del luogo, in riva al mare messo in fuga da un progresso oltraggioso
ed invadente, qui non è sparito, né ci sono
forti segni d’offesa. Il
paesaggio roccioso e boschivo, fitto
e chiuso, o proteso ad occhieggiare
da privilegiato la distesa
azzurra del mare, nel raggio di pochi
chilometri presenta un mondo di
storia e di ambienti fascinoso ed emozionante. Seguendo le
indicazioni della strada “Del Vino e dell’Olio”, ecco quali emozioni le Manie
sono pronte a regalarci. |
In alto: Arma, la grotta delle Fate è sito archeologico di grande interesse e attualmente è sede di meticolosi scavi (a fianco a sinistra) per portare alla luce reperti neolitici. Sotto l’ampia volta d’ingresso si trovano, in stato di semiabbandono, oggetti ed attrezzi della civiltà contadina che testimoniano l’atavico rapporto uomo-territorio legato allo sfruttamento delle risorse: la caccia per l’uomo del Neolitico, l’agricoltura fino ai giorni nostri. A fianco a destra: un torchio in legno ed un frantoio in pietra . |
Da Tosse, poco più di una spruzzata di case petrose che incorniciano la strada a mezzacosta in quel di Noli, la striscia d’asfalto, di facile percorso anche in bike ed a piedi, s’inerpica mollemente tra profumi di lecci, corbezzoli ed allori a monte,mentre a valle oleandri, rosmarini, origano e ciuffi di lavanda si alternano al giallo inconfondibile di qualche rado cespuglio di mimosa. Il
sole picchia liberamente da un cielo
terso ma non protegge, in questa primavera che ritarda a farsi, dalle
raffiche di vento che sferzano la
pelle, raggelano ma, come per miracolo,
trascinano profumi speciali
cui sembra mescolarsi il salato del
mare alla fragranza inattesa e varia
della macchia mediterranea. Si respira avidamente questa fragranza, come per trattenerla e farla propria. Arma si raggiunge in 15
minuti d’auto da Tosse, imboccando la sterrata a destra (indicazione: Chiesa
delle Manie - all’altezza del ristorante Perrin) che si snoda tra lecceti e castagni fino ad un’ampia radura con coltivi a vite e morbidi prati
degradanti a terrazze, simili ad un grandioso giardino rinascimentale
delimitato da una teoria di cipressi. Il luogo sa di vecchie storie, di tempi andati; riparato dagli attacchi
della modernità, contiene solo le voci della natura, anche dove piccole case in pietra, modellate da uomini rudi e virtuosi, parlano di
vita in atto. Qui, in fondo al un sentiero precipitoso, una
caverna naturale larga e lunga 40
metri e di varia profondità, gigantesca tanto da esser visibile dalla provinciale che
la fronteggia a un chilometro in linea d’aria, di colpo
trasferisce il visitatore in
epoche remote, preistoriche. |
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Qui la storia, che alle Manie si è divertita a lasciare ovunque tracce di sé, offre uno spettacolare viaggio nel tempo attraverso millenni,rivelando lo scenario di vita dell’uomo paleozoico: i ripari naturali nella roccia, potenziati da muretti a secco, per
difendersi da intemperie ed aggressioni di
belve, l’osservatorio privilegiato per la caccia, i catini
naturali per l’ acqua che
qui sembra asciugata dal vento sommesso, ma costante. All’imbocco della caverna, appoggiati come in attesa
di esibirsi, imponenti attrezzi in
pietra, legno e ferro, testimoniano
forme di vita sedentarizzata
dei contadini, trascinano la mente come in sequenze cinematografiche, ad epoche
più recenti e contengono
l’avventura umana -insieme feroce e saggia - per vincere la materia inerte
e piegarla e forgiarla alle proprie
necessità. Icone potenti di vita aspra e pericolante, benché legate ad un passato non molto lontano, parlano della simbiosi dell’uomo con un ambiente usato con parsimonia nelle risorse e modellato con cura per sopravvivere. |
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In alto: particolare del torchio in pietra custodito
nella grotta delle fate e antico carro per il trasporto di masserizie |