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Giornata Europea della Cultura Ebraica

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Giornata Europea della Cultura Ebraica

       Una lezione dedicata alla lingua ed ai dialetti ebraici tenuta

                                                       dal prof. Alberto Cavaglion

Una folta rappresentanza delle classi quinte dell’IIS “Rita Levi Montalcini” ha partecipato, nella mattina di  venerdì 16 settembre, alla lezione dedicata a Lingua e dialetti ebraici tenuta dal prof. Alberto Cavaglion presso la Sala Belle Epoque delle Nuove Terme.


    L’appuntamento era organizzato nell’ambito delle iniziative  della
Giornata Europea della Cultura Ebraica, allestite in 74 città d’Italia, tra cui la nostra Acqui.Una folta rappresentanza delle classi quinte dell’IIS “Rita Levi Montalcini” ha partecipato, nella mattina di  venerdì 16 settembre, alla lezione dedicata a Lingua e dialetti ebraici tenuta dal prof. Alberto Cavaglion presso la Sala Belle Epoque delle Nuove Terme.

Perché una giornata della Cultura Ebraica

   Per seguire le tracce di Erodoto, di un  uomo

e giramondo (per lui il Mediterraneo), del V secolo a.C., capace di narrazioni storiche  contraddistinte da un positivo relativismo culturale, cioè dalla volontà  di conoscere, e non di giudicare, e di andare oltre gli stereotipi. E questo  a cominciare dalle  scuole, - e speriamo - per giungere  nella intera nostra società. 

 Controbilanciando quelle assurde “chiusure” che,  ogni tanto, purtroppo, sono rilevabili nel mondo.

La conferenza

 

   Da Augusto  Monti  - ovvero dai Sansossì, dalle Storie di Papà, il capitolo quello del savio Natano monferrino, anzi dell'acquese Isaia Debenedetti detto Graziadio, a  ricordare anche Nathan, modello di saggezza in Lessing.  E prima di lui in Boccaccio.

 A Primo Levi (quello del Sistema periodico, con particolari riferimenti all'elemento/racconto Argon, nel cui ambito son ricordate le figure  di antenati, talora bizzarri, comici, generosi, ma anche con ossessioni che rivelano un che di maniacale). Senza dimenticare Umberto Saba, Felice Momigliano (che per passione socialista e tragica conclusione  della vita, sarebbe da avvicinare al nostro Raffaele Ottolenghi),  Benvenuto Terracini,  e Arturo Carlo Jemolo con Natalia Ginzburg. 

  Dal toponimo francese di Cavajon, centro  vicino all'Avignone dei Papi. Al ghetto d'Acqui, ad Usseglio, a Casale, a  Saluzzo, a Bene Vagienna  e Cuneo, dove in questo autunno sarà inaugurata una Biblioteca di scrittori ebrei piemontesi....

 Dai piccoli esercizi commerciali, dagli ingegnosi artifici  dei commessi che combinano, anche nel quotidiano, un po' come nella cabbala, lettere e numeri; e dal loro esclusivo gergo, vera e propria microlingua, comune a sole poche centinaia di persone,  che  tenacemente, insospettabile esempio di “resistenza”, vien tramandato ai figli (e passa anche nei “dialetti” altri del luogo).  

All'artificio retorico dell'interie-zione  bahalòm [letteralmente: in sogno] che rovescia, smentendolo, tutto quello  che finora è stato affermato.

   Dalle figure guida del Bòrba e della Magna nella famiglia ebraica (ecco Bòrba Moisìn, lo zio Mosè; e la Magna Bigàia/Abigaille di Primo Levi), ai barbetti,  agli “ebrei frusti”  e al quaderno di scuola 1822 di Emanuele Levi (per una letteratura, in certo modo ribelle, che insegna a vedere il mondo dalla parte del povero).

 Per passare a  considerazioni su Memoria e Oblio (non sempre colpevole, ricordando  anche Martin Buber...). Per finire con i riti, e quei digiuni che fan vedere le traveggole, “ch'i'n fan vegghe 'l fiorette”, per dirla ancora con il Graziadio di Augusto Monti.

   E, così, il cerchio si chiude.

                        

  Queste le coordinate  della lezione, libera e assai rapsodica, una sorta di improvviso,  che Alberto Cavaglion (studioso di Ebraismo e professore dell'università di Firenze) ha tenuto, la mattina di venerdì 16 settembre,  al cospetto di alcune classi quinte degli Istituti Superiori acquesi, nella sala Belle Epoque  delle Nuove Terme.

   Del resto era uno shofar, il corno di montone - da cui escono, a mo' di note, yiddish, ladino, bagitto,  marathi, ebraico piemontese e una dozzina abbondante di altri dialetti - l'insegna della Giornata della Cultura Ebraica 2016. Nel cui ambito l'appuntamento acquese (omologo delle manifestazioni che si son tenute in altre 73 città italiane, grandi e piccole)  era organizzato. Da noi  in collaborazione con Municipio, Acqui Storia, Villa Ottolenghi e con i patrocini  di tutti gli istituti scolastici acquesi,  e poi  di Archicultura, Centro Galliano, Meic e  Cavalieri di San Guido. 

                        ***

   C'era, con Luisa Rapetti, già dirigente scolastico  del RLM., anche il Sindaco  Enrico Bertero ad introdurre l'incontro.

  Ma c'era, soprattutto, palpabile, nell'ora abbondante di racconti e aneddoti, la restituzione di un particolare modo di avvicinarsi al mondo. Di una prospettiva diversa dal solito.

  E, poiché niente  è più serio dei sogni, ecco presto realizzato un difficile e noioso viaggio andata e ritorno  per il paese di Argon... bahalòm.

 G.Sa